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Visita alla chiesetta di Santa Giustina di Giavenale di Schio

Un gruppo di Amici di Schio-Grigny nell’uscita del 29 aprile scorso ha visitato a Giavenale una degli edifici sacri più antichi e poco conosciuti del nostro territorio, la chiesetta dedicata a Santa Giustina…

 

martire padovana del tempo di Diocleziano, il cui culto era un tempo molto praticato, soprattutto nel Veneto, dopo la Battaglia di Lepanto vinta dalla flotta cristiana con la protezione di San Marco e di S. Giustina. Ha fatto da guida il socio Alberto Zanotelli, membro del Gruppo Amici di Santa Giustina.

L’attuale chiesetta, un tempo in aperta campagna, ora quasi inglobata nel tessuto cittadino, è stata ricostruita nel 1581 dai proprietari della vicina villa padronale dello Scamozzi, sulle rovine di una precedente chiesetta medievale.

Un primo restauro della chiesetta avvenne nel 1960 ad opera dell’allora proprietaria Valentina Mistrorigo. Il figlio della suddetta Gian Paolo Muttoni la donò nel 2003 al Comune che ha provveduto ai nuovi restauri.

La chiesetta ha pianta rettangolare, una piccola abside e un piccolo campanile a vela. All’interno sono contenuti alcuni dipinti su muro, in parte restaurati e abbastanza leggibili, attribuiti al pittore locale Tuognon Zambon di S.Vito.

Un elemento di notevole interesse storico è costituito dalla lapide tombale murata a fianco dell’ingresso; si tratta dell’epigrafe tombale del quadrumviro romano Caio Camerio e di sua moglie Terenzia. L’alto funzionario romano reggeva il territorio dell’Alto Vicentino, la Vicetia romana. È probabile che la primitiva chiesetta sia stata eretta proprio accanto al sepolcro di Caio Camerio o sopra il sepolcro stesso.

I partecipanti alla visita hanno concluso l’uscita al ristorante Il Centro del Mondo con una cena conviviale.

La chiesetta è aperta tutti i sabati dalle ore 15 alle 17 con la presenza di una guida. La chiesetta è inoltre inserita in uno degli itinerari della medievale Romea Strata percorsa dai pellegrini, che, partendo da Rovereto, si recano a Montagnana e di qui, collegandosi con la Francigena, alla tomba di S. Pietro a Roma.

 

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