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Passeggiata tra le contrade di Posina

Domenica 14 luglio siamo partiti dal parcheggio presso la diga di Posina; eravamo una quindicina di soci e simpatizzanti e ci siamo diretti verso le contrade Sega, Pistore, Costamala, Grilli, Caprini, fino a Fusine per poi ritornare lungo la nuova pista ciclabile fino al punto di partenza. 

 

Domenica 14 luglio siamo partiti dal parcheggio presso la diga di Posina; eravamo una quindicina di soci e simpatizzanti e ci siamo diretti verso le contrade Sega, Pistore, Costamala, Grilli, Caprini, fino a Fusine per poi ritornare lungo la nuova pista ciclabile fino al punto di partenza.
La passeggiata toccava contrade abitate in gran parte soltanto durante le vacanze estive, ma ricche di  storie e aneddoti che Daniela e Adelino ci hanno raccontato: storie di migranti partiti per mete lontane.

Basti pensare che da questi luoghi dal 1920 al 1937 partirono in molti: su una popolazione di più di 3000 abitanti nel 1920 si passò a 2000 ca nel 1935. Ben 882 partirono per la Francia (molti a Grigny!), 109 per l’Argentina, 58 per il Belgio, 38 per l’Australia  ecc. Eppure queste contrade fervevano di vita e di attività alla fine dell’800. A Costamala si producevano le “brocche” per gli scarponi e le “sgalmare” che impedivano l’usura rapida della suola, ”broche da do ponte“ per gli scarponi dei militari, chiodi per le costruzioni e altri impieghi. Questi chiodi si smerciavano in tutta Italia e anche in Austria. C’erano 28 chioderie, officine del ferro e fucine in questo luogo che impiegavano un gran numero di operai: dal censimento del 1871 si rileva che su tutto il territorio comunale c’erano 110 fabbri.

Di queste fucine restano soltanto tracce di muri nel bosco e un’incudine posta all’entrata della contrada. Siamo poi passati per le altre contrade, anche per contrà Boni, dove il sole manca da novembre a metà febbraio; in occasione del suo ritorno si fa festa, anche se la contrà è abitata stabilmente soltanto da una coppia di giovani che coraggiosamente coltivano l’orto, allevano capre , fanno il formaggio e si curano delle arnie. Da Fusine siamo tornati per la nuova pista ciclabile, lungo il torrente Posina, per un rapido picnic  ristoratore. 

(dati tratti da “uomini e chiodi” di Giorgio Havis Marchetto, Ed. Stella)

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